L'Alfa Romeo 155 compie 30 anni: la Foto Gallery - Quattroruote.it

2022-06-03 18:12:12 By : Mr. yuzhu Sun

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Scatenata in pista, non altrettanto sul mercato. La 155 è così, un modello che divide: capace di emozionare gli appassionati di motorsport, ma non abbastanza da raccogliere un numero così elevato di ordini. Delle tre cugine sviluppate sulla piattaforma derivata da quella della Tipo – le altre sono la Lancia Dedra e la Fiat Tempra, prodotte anche in versione wagon – la berlina di Arese è stata di gran lunga la meno venduta. Eppure, ancora oggi è una vettura rimasta nel cuore di tanti alfisti, grazie a un look originale e a una famiglia di motori a benzina adeguata alla vocazione dell’auto, come ricordiamo nella nostra galleria d’immagini, in cui ripercorriamo la sua storia e le sue caratteristiche.

Concorrenza agguerrita. La trazione anteriore? Non è all’epoca un vero problema: dal 1987 equipaggia persino la più prestigiosa 164, tutt’altro che un insuccesso, così come avevano già compiuto questo passo le più popolari Alfasud e 33, cioè le due auto più vendute nella storia del Biscione. E poi, chi vuole può scegliere la Q4 con trazione mutuata dalla Delta Integrale. Forse, a pesare sui risultati è all’epoca la concorrenza, più agguerrita che mai: la coeva BMW Serie 3 E36 è una delle più riuscite della sua storia, e l’Audi 80 B3 ha anticipato di qualche anno il ritorno delle linee morbide sulle sedan. Linee che verranno esaltate tempo dopo da modelli come la Renault Laguna e la Ford Mondeo, che, seppur appartenenti a marchi generalisti, sottrarranno un po’ di clienti alla berlina di Arese. Del resto, quando la 155 viene presentata, ormai 30 anni fa, si è appena chiuso quel 1991 dello storico sorpasso dell’auto straniera nelle vendite sul mercato italiano, con una percentuale del 53,23 contro il 46,77% dei marchi nazionali. Andrà meglio – molto meglio – alla sua erede, l’Alfa Romeo 156.

Secondo me, se non fosse per il disegno delle portiere posteriori e il montante posteriore raccordato al baule fatto cosi ma più equilibrato e lineare a cuneo, fosse stata una bella auto. Conoscenti delle forze dell ordine, preferivano come auto la 155 che la 156, perchè a loro dire era più robusta e affidabile della 156 per via delle sospensioni anteriori fragili, e quindi sempre in officina.

Ho solo un commento da fare: vettura indegna di portare il marchio Alfa Romeo. Insuccesso di vendita pienamente meritato. I commenti sulle versioni da competizione fanno ridere, dato che quelle vetture nulla c'entravano con quelle di produzione (soprattutto la versione DTM).

Brutta come la fame, la 155 incarna tutte le contraddizioni di un marchio che, se fosse stato in mani non italiane, adesso sarebbe nell'olimpo dell'automobilismo e invece non si sa se sopravviverà. Chi più della 155 ha materializzato il concetto di auto per famiglia che la domenica vince le corse? Peccato che poi il lunedì, sul mercato, perdeva sempre. È la Fiat, bellezza, nata per soccombere pur avendo i talenti (solo tecnici) per dominare

La 155 è stata un flop, una indegna sostituta della 75 dove quest'ultima, nonostante la progettazione al risparmio, ha venduto oltre il triplo rispetto alla "Tempra Veloce". Sospensioni anteriori McPherson contro quadrilateri deformabili con barre di torsione. Ponte posteriore a bracci tirati contro il ponte De Dion e cambio in blocco con il differenziale. Trazione anteriore contro trazione posteriore. Ripartizione dei pesi disastrosa (67%/33%) contro la perfezione 50%50% sui 2 assi. La 155 DTM non conservava nemmeno un bullone con quella di serie, nemmeno il layout meccanico......

Checché se ne dica, io della 155 conservo bellissimi ricordi. E non parlo delle 155 GTA (alias la 155 Q4 su pista) e della 155 V6 TI che vinsero e dominarono le categorie Turismo negli anni Novanta: di queste ricordo l'entusiasmo e l'orgoglio di vederle "sportellare" vittoriose nelle mani di grandi piloti/uomini come Nannini e Larini. Parlo invece della mia 155 1.8 Twin Spark 16v seconda serie del 1997, che allungava come un'indemoniata fino a quasi 7500 rpm e con la quale mi sono infinitamente divertito per più di 200 mila chilometri. Tra l'altro, gira ancora e sembra molto ben messa... Non so quanti chilometri abbia oggi sulle ruote, ma più di una volta mi è balenata in testa l'idea di fare un'offerta all'attuale proprietario e riportarla a casa. Grande macchina.

Topic: Alfa Romeo 155 trent'anni fa iniziò la sua leggendaria cavalcata di vittorie. Sotto la gestione torinese, una Tempra con lo scudetto andò in Germania e prese a sberle tutta l'industria automobilistica nazionale. E se non fosse stato per i troppi galli nel pollaio e per gli Unni che come contromossa cambiarono le carte in tavola, avrebbe continuato (nel 96 fu ancora la più vincente). Nel 93 se non erro fu la sedan più vincente al mondo. Off-topic: Ricordarsi di tutto quello che può essere negativo e dimenticarsi di quello che è faziosamente scomodo. PS personalmente mi sono entusiasmato più per le vittorie della 155 "bricolage" contro l'armata tedesca che di quelle della Benetton colorata di rosso (compreso il pilota) contro nessuno della decade a venire. Benetton colorata di rosso che di fatto fu l'assassina della Lancia nei rally e dell'Alfa nel turismo. Chi sa, capisce.

Non discuto nemmeno Bmw e Audi coeve, ma clienti rubati dalla Renault Laguna mi fa abbastanza sorridere... Discorso diverso per Mondeo, global car dalle ampie dimensioni e prezzo adeguato, il cui cliente una 155 neanche l'avrebbe considerata.

Prodotto scarso, disegno orrendo, frutto della gestione tirchia Fiat che distrusse il brand value Alfa.

L'esterofilia tirata in ballo continuamente come paravento per questa azienda ovviamente non c'entra nulla, il successo arriso invece all'erede 156 sta li a dimostrarlo. La 155 era un'Alfa molto "Fiat_tosa" con troppe parti "a vista" in comune con le sorelle meno nobili, ciò metteva in ombra la pur buona meccanica, e nel complesso l'auto risultava pure abbastanza brutta e sgraziata, con quel 3° volume posteriore (la coda per capirci) che appariva posticcio, appiccicato alla meglio all'abitacolo. Tra l'altro, di quel progetto complessivo fatto in estrema economia, scaturì pure la Lancia Delta 2, quella che ha gettato fango e annullato il "mito Delta" così faticosamente costruito negli anni precedenti...

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