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2022-09-23 17:46:40 By : Mr. Potter Li

Tra Toscolano e Torri del Benaco c’è una condotta che poggia sul fondo del lago e trasporta i reflui verso Peschiera. Quel tubo è vecchio e dopo quarant’anni non regge più. Se scoppiasse, sarebbe un disastro ambientale. Amministratori e politici ne sono consapevoli. Sanno che bisogna investire per migliorare il sistema fognario, ma il punto è come. Aumentando la portata delle condutture e creando a Visano un secondo depuratore, come ventilato in questi anni? Per il Movimento 5 stelle “tre sponde”, che riunisce i gruppi delle tre province del Benaco, “l’innalzamento delle capacità di raccolta del collettore – scrivono -- potrebbe giustificare ulteriori cementificazioni del territorio ad oggi già fortemente compromesso”.

“SPECULAZIONE” – I grillini temono infatti che il progetto da 220 milioni – avanzato dalle aziende che gestiscono il ciclo delle acque sul Garda – rischi di essere soltanto una speculazione. I 5 stelle sono contrari “a grandi opere centralizzate che si prestano a speculazioni e raccolgono risultati inefficienti”. Il vecchio sistema di collettamento presenta diverse falle e “la progettazione del nuovo collettore – scrivono i grillini – è stata eseguita” dalla stessa azienda incaricata “della progettazione del Mose e del traforo delle Torricelle”, a Verona. Serve quindi più trasparenza. Il Movimento 5 stelle è convinto che se il lago oggi soffre, la colpa è di quella classe politica che ha permesso l’ “urbanizzazione selvaggia” del Garda. La stessa che oggi sale in “cattedra – sostengono – per chiedere ancora soldi, tanti che, come al solito, non basteranno”.

PROPOSTE M5S – Per il gruppo di lavoro delle “tre sponde” il progetto tiene in “scarsa considerazione” un problema cruciale, la “separazione delle reti nere e bianche a livello comunale: i comuni – è l’accusa – non vogliono intervenire su tali aspetti in quanto molto oneroso e poco evidente”. La proposta del Movimento 5 stelle sostiene che il primo passo sia quello di una moratoria sulle nuove costruzioni: “bisogna evitare nuovi insediamenti residenziali, turistici e industriali”. Bisogna poi “razionalizzare la raccolta delle acque di prima pioggia con raccolta delle sole acque effettivamente inquinanti”. Il gruppo di lavoro sostiene che è necessario rifare i “tratti in calcestruzzo soggetti a perdite con ghisa sferoidale” e poi “abbandonare le condotte sublacuali”

MODELLO ALTO GARDA – Le proposte sono tante. I grillini chiedono anche che il collettamento dei reflui si modelli su una base di 50 mila abitanti equivalenti, con sistemi “dotati di depurazione autonoma” che prevedano il “riutilizzo delle acque di scarico per usi agricoli in analogia alle esperienze fatte nell’alto Garda o nel lago di Costanza”. L’esempio quindi è quello che già funziona in alcuni paesi dell’alto lago, dove i reflui vengono gestiti in loco con piccoli ma efficienti impianti.

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