Lungarno Torrigiani, ecco il tubo per riportare l’acqua in Oltrarno E Firenze scopre gli «umarells» - CorriereFiorentino.it

2022-08-12 17:48:51 By : Mr. allen zhu

A Firenze «graduale» messa in funzione «nella mattina di sabato», del bypass, la tubazione che consentirà il ritorno del servizio idrico a pieno regime nelle aree di Firenze dove ancora l’acqua non arriva ai piani alti da dopo il crollo di porzione del lungarno Torrigiani. Lo comunica Publiacqua. Nella mattinata di venerdì, spiega la società partecipata, sono stati realizzati i collegamenti della nuova tubazione con la preesistente in ghisa sul lato Ponte alle Grazie. Nel pomeriggio sarà completata la stessa operazione sul lato Ponte Vecchio. Terminate queste operazioni la nuova tubazione DN 500 (50 centimetri di diametro) sarà collaudata per poi essere messa in esercizio gradualmente nella mattina di sabato 4 maggio. Quattro autobotti sono a disposizione dei cittadini in Piazza Demidoff (pressi Ponte alle Grazie), Lungarno Torrigiani (pressi Ponte Vecchio, angolo via de’ Bardi), Piazza Pitti e Viale Petrarca (angolo via Monti).

A Bologna li chiamano «umarells», umarell al singolare. E forse un termine piu’ pieno per descrivere quei gruppi di anziani e pensionati («i vecchini») ipnotizzati dai cantieri non c’e’. Neppure a Firenze, culla della lingua italiana, neppure lungo i 300 metri del reticolato che corre lungo il marciapiede di lungarno Torrigiani. Quello in piedi perche’ l’altro, opposto e appoggiato lungo il muro d’argine, e’ sprofondato nove giorni fa. Duecento metri di strada inghiottiti dal terreno e loro, gli umarells, da quando il cantiere si e’ fatto un gigantesco open space, non sono mai mancati. In quel passaggio stretto- tra turisti, biciclette, passeggini, foto da postare su Facebook in stile Concordia, precedenze di senso e di marcia- li vedi assorti ad ammirare e giudicare il via vai di mezzi e operai. Tutto come fenomelogia comanda: capelli bianchi, mani rigorosamente dietro la schiena, qualcuno si appoggia alla rete. I piu’ non si conoscono, ma fanno massa. In qualche modo, attratti da una sorte di legge fisica- dove c’e’ un cantiere, c’e’ un umarell-, fanno squadra. A Bologna c’e’ il premio Umarell (nel 2015 vinto dal signor Franco Bonini) e «l’Umarells Card», che permette di seguire da vicino il cantiere per il restauro della basilica di San Petronio contribuendo con una piccola offerta al completamento dei lavori. Anni luce avanti. Ma forse di qua, al di sotto dell’Appennino, tra i «Maledetti toscani», troppe smancerie stonerebbero.